venerdì 20 marzo 2015

Discendenti dalle scimmie

"Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo.
A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione." (*)

Massimo Barlettani, L'Uovo della Vita
www.massimobarlettani.it

Uomini nel nostro rapporto di amore/odio con una stella nemmeno tanto grande, uomini che sono puntini e che la luce la conoscono solo per riflesso, finché continuano a ricercare fuori una ricchezza che è pane e come tale lievita in silenzio e al buio, nello spazio-tempo dell'interiorità.

Risposte che arrivano quando la domanda ormai è dimenticata, sepolta sotto liste di commissioni urgenti che al cospetto della maestosità del cielo sono coriandoli di carta sparsi al vento.

Domande che restano immutate, come l'affetto quello vero, come l'istinto di maternità di una donna, il tondo cosmico di un pallone da calciare, la fetta di pane spalmata di nutella, gli anni Ottanta per chi li ha conosciuti, i Novanta per chi non li ha capiti allora e adesso se n'è fatto una ragione.

Perché la vita - e la sua felicità per noi - è in costante cambiamento, una partita da continuare, la valigia aperta sul letto, i capelli arruffati, un bagno di entusiasmo particolare che accompagna tanto l'arrivo quanto la partenza.





Giovanna Jacqueline C.


(*) da Douglas Adams"Guida galattica per autostoppisti"

giovedì 19 marzo 2015

Uomini che amano le donne

Agli uomini, eroi di mondi che i figli costruiranno con e grazie a loro, 
a chi padre lo è per sempre e 
a chi lo diverrà, un giorno, non per copione sociale, 
ma per desiderio, con coraggio e amore.


Oggi è un giorno un po' particolare, trama e ordito adesso più che mai si stringono e fanno quadrato attorno a un mondo che è baciato da piccole, luminose gocce di te.

Il tuo obiettivo, le tue acque, le foto mi ricordano un'esistenza piena, una gioia scapestrata e itinerante prima di incontrare la mamma, più matura e pacata negli anni a venire, ma sempre pronta a partire per mostrarmi che è Meraviglioso {essere qua}.



Tu che resti il primo e più fidato consigliere, quello che sprona e non perdona, che a correggere il tiro siamo sempre a tempo, ma guai a non provare. 

Tu che sei inguaribilmente il mio tutto e ti sei preso cura di me finché non ho saputo camminare sulle mie gambe, che sono ancora fragili, ma fanno della leggerezza una danza, che caparbia voglio imparare.

...oggi è un giorno un po' speciale, alla vigilia dell'eclissi solare, quando tutto sembra sospeso e invece proprio lì, nelle attese del cuore, si concentra la forza della Vita, la sua eleganza innata e mai compiuta, la sua evanescenza che è effervescenza e fermento, apertura all'altro così diverso eppure così simile a noi.


E penso soprattutto all'uomo con cui condivido questo complesso e commuovente viaggio, che mi ha regalato un secondo babbo, a cui poniamo entrambe tantissime, troppe domande, interrogando il nostro destino e recuperando il desiderio recondito di essere migliori non solo per sé.

Perché il padre perfetto non è che un uomo che ha scelto di 
credere alla felicità 
perché sa che solo dall'esempio può nascere 
la consapevolezza di cosa "fa" amore. 

Un po' particolare un po' speciale, dunque, questo giorno è per tutti i miei amici babbi: che siano felici e abbastanza temerari da sfidare il loro tempo e quel bisogno di sicurezza che non esiste senza libertà.

Ricordando il sapore della prima caduta in bicicletta, so che doneranno ai loro figli radici e ali, le stesse per cui i loro padri hanno spesso trattenuto il fiato e tremato per loro, le stesse che i nonni, padri al quadrato ma anche qualcosa di più, e gli zii sapranno come fortificare lungo i binari sconfinati dell'infanzia.

Auguri all'altra parte di noi, agli uomini che sanno amare le donne.


Giovanna Jacqueline C.

venerdì 6 marzo 2015

All'indomani del vento

Talismani in un tempo dove la natura reclama attenzione, il vento ha parlato, ma le folate non ci hanno teso la mano e cullato, coccolato, raccontato le loro esotiche storie di eroi e terre lontane. 






Ieri il cuore ha tremato, sorvolato da un cielo intagliato tra i rami di alberi secolari, drammaticamente abbattuti a terra. Pini e cipressi a cui sono legate la vita e le tradizioni della mia terra, del Ducato che un tempo comprendeva tutti i campanili, di un contado che resta tale anche quando è ormai più che urbanizzata, di un popolo burbero e fiero, polemico ma senza rabbia.

Ieri la rabbia, però, l'ho sentita tirare in ballo davvero, al bar come al mercato, tra i banchi di una scuola semi abbandonata, alla posta, in studio, dall'altra parte del telefono.

E ora, all'indomani del vento, mi trovo a ripensare la sensazione di impotenza che si confonde con l'ira e lo sfogo di fronte a ciò che non si può non solo prevedere, ma nemmeno fermare: la forza di un mondo che è razionale solo a metà, dove siamo chiamati a pensare e ad agire e non sempre, non necessariamente, in quest'ordine.

Siamo creature razionali con un'anima d'istinto e passioni, capaci di grandi imprese e altrettanto sconfinate tempeste; abbiamo bisogno dell'acqua e della pioggia come del vento e del sole per crescere e progredire nel nostro fragilissimo viaggio, ancorati a un per sempre racchiuso in ogni istante, angeli e demoni, con un occhio sacro e l'altro profano e cieco di fronte all'infinito. 

Che sia questa complessità la nostra bussola, accettando - strada facendo - il rischio di poter cadere.


Giovanna Jacqueline C.

martedì 3 marzo 2015

Un senso leggero di sé {#viaggidelcuore a marchio La Pli}

Marzo con i suoi tempi di cottura lenta, che ancora Primavera deve arrivare, 
come un'amica di cui si pregusta e si percepisce l'attesa: 
nell'aria frizzante che è cambiata, 
nella voglia di scoprirsi un po' ma non troppo, 
non tutto e subito almeno.


Inizia nel segno del viaggio questo mese così fluttuante, lungo e leggero, che sposa la fragranza a un cuore caldo, alla crema, per una dolcezza più sottile, persistente, capace di farci decellerare.

Festina lente, lungo una linea continua ma sinuosa, croccante e fragile, ma che nella curva trova nuovo slancio e direzione, aprendo piste su cui testare la misura della felicità.


Mini Krapfen al forno
Ph. Courtesy e ricetta di www.cravatteaifornelli.net

L'itinerario che assieme a collaboratori preziosi e competenti mi piace ogni volta costruire per l'appassionato come per l'incallito viaggiatore è unico, originale, calibrato sul peso specifico della mente e del cuore di chi quel percorso lo ha già in potenza dentro di sé, ma deve trovarvi un tempo, uno spazio e un perché.

Il mio compito assieme a Yana Viaggi (www.yanaviaggi.it) si ferma ai primi due step, curando i dettagli di quello che è un senso fatto di spazi e tempi a misura del sé, sia un viaggio di tre settimane, due mesi o un giorno. Le ragioni che la ragione non conosce per preparare un bagaglio (leggero) e partire restano il grande mistero per cui amo, anno dopo anno, sempre più, questo lavoro: le storie che solo chi parte conosce e può raccontare...

"A love boat" - Lago di Como

Giovanna Jacqueline C.

lunedì 2 marzo 2015

Alle soglie dello stupore

Viaggiare percorrendo i nostri limiti umani e ritrovando nella sfida alle nostre abitudini personali (che sono intime e - insieme - sociali) il senso di un percorso da compiere con occhi pronti a scoprire la bellezza laddove, semplicemente, avevamo smesso di cercare. 

Viaggiare con la testa e con tutto il nostro sentire, con il corpo e con il cuore, coniugando la ricerca allo studio e lo studio all'esperienza, per allenarci alla pazienza di un percorso compiuto tante volte prima, ma non sempre uguale.

Viaggiare con la certezza che la differenza la fanno in primis i nostri desideri, quel che (ci) permetteremo di sognare, quanto oseremo lasciare a casa e quanto invece riporteremo con noi nel tragitto di ritorno.

Perché se è vero che il biglietto è di sola andata, un viaggio non è mai all'infinito, per il gusto di essere finalmente altrove, in un susseguirsi di tappe senza una meta, un tempo e un destino.

Perché il viaggio è il compimento di un rito antico, un passaggio fisico che si imprime e trasforma in un paesaggio interiore. 


Perché sì, viaggiare... se questo percorso avrà un punto di arrivo in cui sostare e amarsi un po'. 

Alle soglie dello stupore...

Grasse, Francia

Giovanna Jacqueline C.

giovedì 26 febbraio 2015

Siamo donne

ben oltre le idee di giusto e di sbagliato


Lasciarsi andare, aprire il rubinetto dell'acqua che compone oltre la metà del nostro forte e fragile corpo, dare sfogo a lacrime e paure, ma anche ai sorrisi, agli abbracci, a tutti quei micro gesti di apertura che parlano di felicità acciuffata e conquistata alla vita, senza più dilazioni, ipoteche sul tempo, nodi 
alla gola.

Siamo qui e siamo completamente in balia dei nostri sogni, belli o brutti che siano, bistrattati o coccolati, fermati nero su bianco come il verso afono di una canzone nata sulla scia di una notte docile oppure maldestramente negati a tutti e soprattutto a noi. Del resto, siamo davvero degli assi a mentire, truccando di mistero occhi che hanno addestrato ormai le lacrime: a non cadere, a non tradire, a non svelare.


Il tuo sorriso fatto di pancia e di atti audaci, come quel primo tatuaggio destinato a cambiare il vento, le unghie laccate a inseguire i colori, i dischi di pan di spagna alternati alla crema, la sensazione eterea di essere nata col mondo, quasi che il mondo fosse così per te... 



E poi cos'è successo?

Attraverso di te e le lenti ispessite dal (dannato) buon senso, quel mondo ha perso i suoi lucciconi, la luce riflessa dal mare, lo smalto di giochi di bimba e pomeriggi a scoprire l'amore, seguendo le tracce raccolte in un cd.
Allora, forse, basterà sfilare l'equipaggiamento pesante, magari con l'aiuto di un cuore rimasto bambino, allentando la presa, ritrovandola qualche passo più in là assieme a una bussola che adesso sappiamo e possiamo usare.

Perché siamo cresciute, siamo amiche, compagne, madri, mogli, nonne, zie e sorelle, è vero ed è commovente... 

Ma ben oltre le idee di giusto e di sbagliato - come scrive Hosseini in "E l'eco rispose" - il mondo aspetta noi, il nostro senso dell'umorismo mai banale e tuttavia leggiadro, l'ironia che nasce da una profonda pratica rivolta in primis verso i difetti e i vizi che abbiamo, la facilità con cui chiudiamo perfettamente le labbra per dare un bacio.

Sì, baciare in funzione active-age ed empowerment!

E l'anima vola... Castello di Ristonchi, Paterno (Firenze)

Giovanna Jacqueline C.

lunedì 23 febbraio 2015

Torneremo a cercare il mare

"sarà un bel souvenir
una fotografia, una canzone fra i denti."


Ibiza, Pirati e Sirene (www.piratiesirene.it)

Sfoglie e regine, partenze che hanno in sé il sapore del ritorno, delle valigie da disfare con la speranza - mai confessata - di quel granello di sabbia che si impiglia tra le dita e non ci fa dimenticare...


Napoli, sfogliatelle - Chiara Bilanceri

Dimenticare quanto ci siamo sentiti leggeri tra nuvole di farina e coralli, inebriati di azzurro e così vicini da toccare l'orizzonte, 
innamorati di nuovo del buongiorno, del lunedì, di un'isola che combatte l'astinenza.

Energia pulita, Ph. Courtesy: Selina Martinello, Costa Azzurra

La danza dei pieni, dei passi che lasciano orme sul cuore, 
per ritrovare la strada di casa eppure guardarla da fuori,
liberi di sostare, fermarsi, ma non per questo rinunciare a essere a un metro da qui, dalla terra che sa che torneremo a cercare il mare.

Giovanna Jacqueline C.