lunedì 30 giugno 2014

Senape per due


Un giro in moto può servire sai, più allegro tutto sembra...


L'eco di una canzone d'antan, spiagge affollate dietro le spalle, davanti la strada e in sella quattro occhi avidi di sole e di vita, di terra, asfalto, strade sterrate, ma anche vino bianco ghiacciato e fermo.

Che dopo aver macinato chilometri con il cuore in accellerazione, capelli al vento e giubbino rubato al guardaroba di Lui, una sosta ci vuole, come un paese, come il pane caldo lasciato profumare al vento, come la domenica dopo una lunga settimana di festa.



Pitti Uomo, prima, e Pitti Bimbo, poi, hanno divertito la donna e la stylist, confondendo le carte, inventando nuove geometrie di colore, suggerendo palette da sperimentare nei prossimi eventi P/E 2015 a marchio La Pli, ma... 

Tra gessi glitterati per scrivere e matite per arrotondare le labbra, oggi è tempo di abbandonarsi ai toni neutri del beige, alla cucina (al fare cucina) e al 'bello apparecchiare'. 

Senape per due
{con la mia prima insegnante, la mamma!}



Giovanna Jacqueline C.

giovedì 19 giugno 2014

Terrestri sognatori

Odio il rumore dei clacson sull'asfalto rovente di un'estate in sordina, tradita dalla brezza leggera proveniente da sud e dal mare. 
Una carezza addormenta i colori, li sospende in pastelli brillanti e incastonati tra terra e cielo, costringe noi a rallentare. I nostri pensieri, denudati, indecisi, si interrogano se restare o tramutarsi in polvere d'argento.


La tendenza delle serate più glamour è all'insegna del colore nella sua essenza lunare, un gioco di sovrapposizioni scivolose e cangianti, fragili come la nostra Terra, come le creature che la abitano e che appaiono l'un l'altra alla guisa di extra terrestri in disperata ricerca di amore. 




Una storia stupenda (letta appena due anni fa, quando ancora non esistevano né il blog né il mio studio di comunicazione e project management) rende ragione a quanto la moda ha intuito prima di tutti noi, semplicemente intercettando le correnti emozionali della nostra vita esteriore, come fa da oltre duemila anni...


Parla della Luna e del Sole ed è silente la sua forza vitale, anima rock in un corpo romantico e arrotondato, energia di vibrazione, zampilli tremuli alternati a cascate di acque calde, accoglienti, il femminile materno che incontra l'ecce homo di vitruviana memoria.

"C’era una volta un Lui fatto di notte. Ombra di ombre, passo solitario, molte notti camminò per incontrarla.

C’era una volta una Lei fatta di giorno, Bagliore color del grano, pura danza di luce, molti giorni camminò per incontrarlo.

Molto tempo si cercarono il Lui e la Lei. 
Molte volte inseguì la notte il giorno. 
Sapevano entrambi, il Lui e la Lei, che cercavano qualcosa d’introvabile, sembrava impossibile, che mai e poi mai…

E poi arrivò l’alba, per il Lui, per la Lei. Per sempre."

da Racconti per una solitudine insonne, Subcomandante Marcos



Ci sono sempre un Lui e una Lei e nel mezzo la giocosità di un inchino, 
la prima lezione di danza...

Giovanna Jacqueline C.

mercoledì 11 giugno 2014

Viaggio dentro l'estate dell'anima - parte II

Firenze e il suo rapporto con l'arte, tra un'impostazione tradizionalmente intesa e aperture non certo timide a un approccio al bello diverso da quello finora ricercato, che sia rispettoso dell'eredità rinascimentale, ma anche della bellezza quale valore da attualizzare nei nostri contesti di vita personale e sociale, come volano di Fil (Felicità Interna Lorda) e Pil (in una prospettiva di turismo sostenibile e consapevole).



Nella scelta, prima, e la divulgazione, poi, di una tale visione dell'arte (e della sua funzione pragmatica nella società) diventa cruciale l'utilizzo combinato di vecchie e nuove tecnologie, con campagne di comunicazione capaci di disorientare lo sguardo consueto del visitatore-turista-lettore di heritage culturali di indiscussa potenza, risvegliandolo a una più partecipata consapevolezza del suo posto nel mondo e del mondo che si evolve insieme a lui. 

Non è un percorso facile. Costa impegno e sacrificio sopra le righe, perché destabilizzare è di per sé semplice, costruire, invece, sulle ceneri di una città che ha l'horror vacui del tempo e dunque si abbevera al passato richiede responsabilità quotidiana e costante, "guerrilla urbana" e competenze professionali di respiro internazionale. 

The Eye Has to Travel, come dicevamo ieri, a prescindere (ma questo è vero solo in parte, ndr.) dal viaggio fisico...


Un ringraziamento per l'ispirazione e la preziosa fonte a:
Toc Toc Firenze

http://www.toctocfirenze.it/a-new-face-for-boboli-arte-contemporanea/


Giovanna Jacqueline C.


martedì 10 giugno 2014

Viaggio dentro l'estate dell'anima - parte I

Ieri, complici l'esotismo del nuovo settimino in ebano scuro e la Sua valigia smilza preparata in appena un quarto d'ora (trentasei ore fuori casa per un meeting in riva al mare richiedono abbigliamento informale, infradito e crema solare - per lui), ho assaporato fino all'ultimo scatto la leggerezza di una figura carismatica e struggente, nell'accezione più complessa che queste aggettivazioni sottendono.


Il film - documentario su Diana Vreeland, uscito negli Usa nel 2011 con il titolo originale "Diana Vreeland: The Eye Has yo Travel", è un inno alla vita e alla bellezza anticonformiste da parte di una donna che la bellezza - in senso canonico intesa - l'ha saputa trovare nello sguardo di un compagno aitante e gentiluomo, ma soprattutto dentro di sé, nella forza interiore che deriva dal viaggiare e abituare l'occhio al diverso, al vizio della scoperta, al lusso di stare non sopra ma tra le righe, tra la tradizione da attualizzare e il nuovo che ancora non si identifica come tale.


Paris, primo amore...

"Naturally, I've always been mad about clothes.
You don't get born in Paris to forget about clothes 
for a minute."

Excerpt, DV by Diana Vreeland


Sicuramente la luce non faceva paura alla giovane Diana, figlia di padre britannico e madre americana, appartenente all'alta società statunitense (la madre era discendente del fratello di George Washington e cugina del giurista, poeta e scrittore Francis Scott Key), brillante brutto anatroccolo - come lei stessa dichiarò, ricordando con una punta di distaccata ironia la sua infanzia - in un mondo in fermento, dominato dagli uomini, ma vulnerabile al fascino femminile e alla sua intelligenza priva di etichette e cliché. 

Audace nel cognome paterno come nel suo abbigliarsi anticipando le mode, non priva di ombre sul versante privato del suo piegarsi-dispiegarsi al ritmo dei ruggenti anni Venti, prima, e scanzonati anni Sessanta, poi, la figura della Vreeland inaugura la sessione estiva del blog, ispirando una stagione calda, appassionata, coerente fino all'osso ai valori di autenticità e bellezza che si riflettono nelle proposte e nei servizi (di informazione e consulenza) offerti, con l'indispensabile, nonché preziosa collaborazione di donne e uomini altrettanto volitivi e sensibili alle tendenze che smuovono l'aria, scompigliandoci i capelli. Perché, per usare le parole della "Imperatrice della Moda", come a ragione la definirono, 

«Non conta tanto il vestito che indossi, 
quanto la vita che conduci mentre lo indossi»


Giovanna Jacqueline C.