sabato 29 novembre 2014

Una Storia in bianco

Il momento perfetto per scrivere di Una Storia in bianco, about a boy, tra lenzuola calde e clessidre che fanno da apripista al sole è alle porte di un sogno...

Quando la Vita sonnecchia ancora e gli occhi sono meno inclini a protestare...


Quando si può posare furtivamente lo sguardo sopra un diario e avere subito, istintiva la tentazione di aprirlo...


Così è accaduto con Giovanni Maranghi e il suo ritorno a Palazzo Medici Riccardi, dopo quasi trent'anni di consensi raccolti in Italia e all'estero. 

Quella che è stato inaugurata oggi per l'ora del tè a Firenze, nel Palazzo della Provincia, non è tuttavia una mostra altisonante e celebrativa. Il visitatore si troverà invece coinvolto con estrema delicatezza e insieme fisicità in un racconto intimo, senza filtri e inibizioni, di una personalità complessa e raffinata, che il pubblico potrà leggere ripercorrendo – anche fisicamente – la striscia lunga oltre ottanta metri, che l'artista ha disegnato per l’occasione, in cui confluiscono le suggestioni e le ricerche dell'uomo al di là e al di qua del pittore.



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Giovanna Jacqueline C.


giovedì 27 novembre 2014

Grazie

Svegliarsi cullati dalla pioggia e ringraziare questo cielo che ci raccoglie sotto un unico, insondabile destino di polvere e di stelle...

Il giorno del Ringraziamento è la festa d'adozione che sento più vicina alla mia idea di stare bene, un'occasione per ricordarsi quanto siamo più felici a due a due, circondati da profumi che ogni anno rispolverano tradizioni antiche per aggiungere un nuovo capitolo alla saga familiare.


La notte che precede i dì di festa ha in serbo doni che credo siano fatti a posta per rimanere segreti, perché conservano quel principio di magia che se svelato perderebbe il suo senso e il suo scopo 

...sorprendere!

Ecco che la wishlist natalizia compilata con cura quasi maniacale diviene senza pietà carta straccia, un susseguirsi di desideri troppo sbandierati per essere ancora credibili, per lasciare spazio all'improvvisazione e permettere anche ai sogni veri di trovare una loro personale calligrafia.

Di storie scritte è piena la mia biblioteca, volumi rilegati con cura, intarsiati scrigni custodi di avventure altrui.

Se però c'è qualcosa che mi commuove e a ogni stagione non riesco a riporre nell'armadio è quel miracolo piccolo fatto di manciate di minuti raccolte in ore, ventiquattro minuscole perle di contatti sfuggiti all'agenda, ritrovati in un gesto della mano, vissuti inconsciamente almeno un milione di volte eppure, ogni volta, inaspettati.

Allora, questa sera, lasciamo che siano le emozioni a scrostare i residui di trucco che a fine giornata fatichiamo sovente ad abbandonare.
Torniamo a casa e troviamoCi, respirando a fondo prima di parlare, che "esiste un momento in cui le parole si consumano e il silenzio inizia a raccontare".

Grazie


alla mia mamma
alle mie amiche
all'amico sotto i cieli londinesi
ai miei angeli custodi

alle persone che amo
a chi c'è o sta per arrivare

a chi conosce gli scherzi del destino
a chi conosce i miei 'scherzi del destino' e 
non li sopporta, ma sopporta me...

ai miei preziosi collaboratori
ai miei insegnanti

a due piccole donne e un petit prince
ai vicini di stanza e di volo preferiti
ai compagni di viaggio

a ognuno di noi quando non abbiamo bisogno di tante spiegazioni

perché



Giovanna Jacqueline C.

lunedì 24 novembre 2014

L'amore (non) è uno sport per tutti

Ipse dixit.

Se n'è uscito così un caro amico, ieri mattina, svegliandomi a sua insaputa dal ricordo aromatico e ancora fragrante della degustazione di sabato sera. Rum speziati e cioccolata, ma soprattutto la leggerezza della qualità.



Allora ho ripensato all'imbarazzante felicità che ti coglie d'improvviso a vent'anni, quando ti innamori della bellezza fuori da te e della vita, imitando quella coreografia di gesti e riti di libertà che una persona, un pensiero o una stanza incarnano e stanno portando in scena per te. Ti senti al centro del mondo, un continuo rewind senza ripassare dal via, senza programmi se non rincorrerle quelle possibilità che ti schiudono così inaspettate, così sfacciate davanti, come un vento che spalanca le porte della gioventù.

Ed è subito notte, danza e alba, sempreverdi estati di vizi e virtù, tè con le amiche d'inverno, maglioni caldi accoccolata al babbo mentre il Milan cresce e tu invece vorresti restare bambina.

La squadra del cuore ha avuto una sorte meno lineare di quella della tifosa con i piedi nudi e gli occhi truccati a metà, che non si stanca delle domeniche lente, di colazioni fatte in pigiama, pomeriggi pigri tra una torta di mele, l'amica, la schiacciata calda e il profumo dolce delle giornate programmate per essere semplicemente così, senza un perché...

A un mese esatto dalla Vigilia di Natale questo post è per Te che finalmente hai smesso di sognare e sei uscito nel mondo. 
Per Te che adesso inventi un passo esatto ogni giorno, senza timore, fiducioso e consapevolmente pronto a cadere, aperto alla magia di un viaggio che non è uno sport e se lo fosse - ammesso e non concesso che lo sia! - richiederebbe costante allenamento.



Sono fortunata perché sono amata, coccolata e anche un po' viziata e so per questo sia ricevere sia dare amore, giocando quasi sempre in attacco, raramente sulle linee difensive, rischiando, a volte, di farla anche sorridere (la persona del cuore del momento: la mamma, l'amico, il compagno di viaggio, nda.).

Le persone che mi amano, mi coccolano e mi viziano, perfette ai miei occhi ma in fondo - fortunatamente - imperfette, sono le stesse che negli anni mi hanno insegnato a cadere, a sbagliare, a perdonare i miei e i loro errori. E lo hanno fatto con l'esempio, di-mostrando come ogni giorno non vi sia conquista senza perdita né margine di miglioramento senza accettazione dei propri limiti passati e presenti, gli unici da superare per spostare il confine della frontiera tra noi e quella felicità che ognuno ricerca nelle forme e nei modi più disparati



Il futuro è la terra promessa nella misura in cui promettiamo a noi stessi che faremo da subito il possibile per arrivare puntuali all'appuntamento. 

Ciò che conta è restare in cammino. 


L'amore è uno sport per tutti.

Giovanna Jacqueline C.

martedì 11 novembre 2014

Fa ancora rumore

Istanti magici intessuti con normalità (disarmante)
Così è la vita, se vi pare!

Se le giornate che finiscono con il batticuore si contano sulla punta delle dita, molteplici sono quelle che iniziano con la voglia di innamorarsi ancora: di un bagno di colore nuovo, di un errore, della luce che ti scalda dopo il tramonto, davanti a un calice schivo e a lungo rimandato...


Fa ancora rumore il silenzio e io che per la prima volta riesco a "non aprire quella porta", chiudendo la scatola dei ricordi con una mandata secca ma leggiadra, torno a leggere tra le righe di un'annata che ha avuto il merito di farmi scoprire che l'amore non basta. Non da solo e non da soli. No, se non ci credono nello stesso istante tutte le persone coinvolte: amici, compagni, familiari, partner dei nostri progetti di lavoro e di vita.



Perché l'amore passa anche per un'occasione non colta al volo e posticipata o rimandata al mittente, come un pacco troppo piccolo che in realtà potrebbe contenere diamanti (ma noi ci siamo abituati a credere solo con gli occhi...), finché ti stanchi di cercare le domande e di chiederle e allora non aspetti più.

Proprio così, con i sogni muoiono la routine e le grandi passioni, mentre resta assordante, poi composto e pungente, infine candido nel suo ricordo offuscato quel muro bianco a cui hai regalato i tuoi colori, con un'irruenza mista a tremolìo.

Invece i colori o li possiedi dentro o li impari; l'arte insegna che puoi mischiarli, giocarci, prenderli in prestito, ma mai tenerli in ostaggio per sempre. Vale per il rosso come per il nero e il turchese, così è per l'acqua e il mare, con le onde a cui continuo ad annodare i miei giorni.




Riaffora una sponda in queste prime giornate autunnali, sto in piedi snobbando le panchine perché sedersi equivarrebbe a tornare indietro, a fermarsi e sostare ancora un po' in ieri.

Ci sono, invece, àncore che diventeranno (ancòra) domani e sono amici, volti, contatti e alfabeti nuovi, passi incompiuti in paesaggi che sono fisici e interiori insieme. Oggi ci sono...

"Cose non noiose per essere super felici"
in uscita per Magazzini Salani

http://d.repubblica.it/attualita/2014/11/10/foto/manuale_self_help_per_essere_felici-2370829

Giovanna Jacqueline C.

lunedì 3 novembre 2014

A come Archè

A come Arte, che è l'eterno racchiuso in una serie infinita di inizi (in greco 'archè', appunto), con la ragione dalla sua parte, perché iniziare vuol dire costruire, tramandare, conservare nella memoria vivente dei nostri corpi a volte indolenti quello stupore per il mondo in cui - un po' per caso un po' per desiderio - ci troviamo a muovere i nostri passi felpati.

E felpati perché sovente troppo protetti, ora dal vento, ora dall'eccessiva arsura o dalle piogge di un Autunno in sordina, finché non arriva un'emozione inattesa, raccolta qui, goffamente, con l'incoscienza che solo un Iphone sa tradurre in colori e immagine, regalandoci una serie di scatti sottratti alla dolcezza del tempo, quando è ben organizzato e ben speso.

Villa medicea La Ferdinanda - Artimino (Prato)

Di questo Weekend di Autunno - Artimino 2014 resta il sapore di una stanza segreta, che quando si è aperta mi ha inondato di luce, energia e grazia, cucite a mano da un artista con radici (livornesi) e ali a comporre un viaggio interiore, tra memorie parlanti e speranze ancorate al momento presente, capaci di librarsi (e liberarci) 'qui ed ora', come tasselli di un corpo senziente.

Il mio ringraziamento va a chi ha reso possibile tutto ciò, ovvero amici che sono professionisti di grande esperienza e spessore umano. 
Insieme a loro, sabato scorso, in una cornice d'eccezione, intrisa di nobiltà e ospitalità #madeintuscany, ho condiviso l'amore per i dettagli, che sono sempre un passo a due e di Arte e di Vita. 


Vi lascio una carrellata di assaggi dell'opera di Christian Balzano, presentata all'ora del tramonto, quando l'oro raggiunge i suoi picchi migliori.

Buona visione...







Giovanna Jacqueline C.