martedì 1 aprile 2014

Hanami o della felicità possibile

Ben oltre le idee di giusto o sbagliato 
c’è un campo. 
Ti aspetterò laggiù


Una strada che pulsa sotto i tuoi piedi. L'hai rincorsa e acciuffata e poi ripersa così tante volte che adesso non sembra più essere vera, quasi una chimera, un'ossessione, la più inutile delle bugie. 

Molti hanno tentato prima di te e ancora di più crederanno di essere in viaggio, useranno le stesse parole che sovente hai forgiato anche tu, attingendo alla poesia di un tramonto sui dolci umori autunnali, e - inevitabilmente - sarà un déjà vu, a cui tuttavia mancano matrice e originale.

Perché la matrice è insita in noi, negli occhi vergini che, soli, possono dare sostanza alla vita, mentre l'originale, più prosaicamente, non c'è. Esiste un tempo ed esiste un luogo, il resto accade: folata di vento, profumo, colore nuovo.

Di nuovo hanami, o della felicità possibile.






 Giovanna Jacqueline C.

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