Off. Perché fermarsi a guardare la natura che muta pelle rigenera il corpo e bacia sulla fronte la mente, la benedice e la prepara allo stupore dei sogni che arrivano [anche] ad occhi aperti.
Abbiamo bisogno dei colori autunnali per rievocare sulla pelle il caldo gitano di pomeriggi assolati, trascorsi all'ombra di un olivo secolare, scrutando il mare attraverso i tetti bianchi, bevendo ouzo con ghiaccio. Solo così sarà salva anche l'ultima goccia di vita, la più preziosa, quella che non va sprecata.
L'ordinario e il domestico conservano la magia di un tempo che riposa, ma che è ancora lì, alla nostra portata. Dipende da noi. Questo è il mio capo da mezza stagione, il passpartout per i cambi di vento: la responsabilità che si fa scelta, screziata nell'attimo che fugge - sfuggente, appunto, ma non fuggevole - e ci trattiene con il fiato corto, sempre un passo indietro dal suo effetto, uno in avanti rispetto alla sua causa. Esserci e decidere di restare sono due modi di esistenza complementari, ma non confusi.
Bisogna vivere e poi sorridere...
Di noi
Delle nostre foglie scolorite
Dei momenti di passaggio e
dei picchi di attrazione
Di un Autunno da debuttante
a cui è rimasta la voglia
insoddisfatta
di rosso
di rosso
Ed è subito Christmas*
Giovanna Jacqueline C.
sei poesia...leggerti mi fa sempre bene..le tue parole sono come un tappeto volante..mi fanno viaggiare..adoro il tuo modo di vedere il mondo..e non vedo l'ora di conoscerti..per ringraziarti <3
RispondiEliminaLisa