"Il fiore è di per sé di una bellezza splendida.
Il tessuto dei petali è una densa crema; non dovrebbero essere definiti bianchi, perché sono avorio, se mai potete immaginare l’avorio e il color crema combinati in una pasta densa, con tutta la morbidezza e la levigatezza della pelle umana giovane.
Il suo profumo, che evoca il limone, è insostenibile."
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Magnolia stellata, cit. da Vita Sackville-West |
Uova che si rompono, le dita spezzate tra i gusci, tentazione e impazienza nello stupore di un fermo immagine, il pensiero si fa sfocato per tornare subito dopo alla prima, vaga emozione da capogiro...
È così che nasce una torta, da un'accidentale frattura, come ferita che se accolta nell'ordine corretto del kosmo, quale elemento di vita e non sua sospensione o parentesi, ecco, solo in questa disposizione di mani e di animo può portare bellezza dentro e fuori di noi.
Una gioia che è per gli occhi, ma già si assapora dal naso, nel lento risvegliarsi da paure che tutti abbiamo e che non ci preservano dal difetto, al contrario, più le stringiamo al petto e più ne occludono il respiro. Perché il nostro petto, fiero, naturalmente orientato al sole, è lo snodo cruciale di una respirazione che nasce nella pancia - la culla primordiale -, prende quota fino a raggiungere il cuore e da lì, risalendo il collo e la piegatura del capo, arriva a illuminare la bocca, infondendo grazia, costanza, pragmaticità alle sue parole.
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Le ali del sorriso, Mirò |
Da un momento di crisi - che crisi è e imprudente sarebbe nominarla altrimenti - si aprono prospettive inedite sul piccolo mondo antico che ancora raccoglie i nostri umori virati al beige a al grigio fumo, dove sono le passerelle a copiare la vita e non viceversa.
Proprio ieri scorrevo un servizio on line sugli under 30 che cambieranno il mondo nei prossimi vent'anni. Nessun italiano tra la nutrita lista di nomi che solo a leggerli trasmettevano allegria contagiosa, energia, voglia di alzarsi e di darsi da fare.
Ecco, senza tanti panegirici, quel che oggi voglio regalare alla mia persona, alla mia famiglia, ai miei clienti e collaboratori presenti e che verranno è la casualità di un incontro con la parte più coraggiosa di noi... Non cavalieri senza macchia e senza paura, ma creature delicate e perseveranti che, pur avendoLa (tanta paura), vi camminano sopra, crescono, resistono e tra la roccia sbocciano, come il fiore di leopardiana memoria.
Giovanna Jacqueline C.