lunedì 13 gennaio 2014

Cancelli che uniscono

Quando ozio e ricerca toccano il cielo, allora puoi riposare, affacciato al belvedere shabby chic creato dalla Natura per l'uomo - per amore dell'uomo -, vicino eppure così diverso, nelle fattezze e nei tempi, dagli umori urbani che intasano il cuore, passando per narici ed orecchie. 


Sentiero verso la Rocca, Montelupo Fiorentino in un pomeriggio di mite Inverno

Lo si raggiunge inerpicandosi, con scarpe comode e labbra al dente, lungo vicoli attorcigliati ai tronchi di antiche querce, calpestando ghiande fragorose, che sorprendono per la loro disusa umiltà. 
Tra suoni antichi, goffamente riprodotti in formato digitale, ieri con #lui abbiamo speso il nostro tempo riscoprendo emozioni calde e informali, fresche, primizie di una stagione dai confini incerti, soprattutto reali, resistenti al pensiero e alle correnti di vento. 

Una periferia smussata agli angoli, che è fisica ed emotiva insieme, che divide festivo e feriale e li confonde, ai bordi sfrangiati di un tramonto costruito a due a due, raggiungendo passo dopo passo la meta, sulla scia di un'aria scritta a priori e che, tuttavia, né lui né io conosciamo. 


Se fosse una forma sarebbe un cancello...
Se fosse vero sarebbe di legno...


Oltre, la felicità che è il cammino.


Giovanna Jacqueline C.

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