Taglio e luce
le condizioni perfette per raccontare una storia,
quando il sole filtra
attraverso le ferite e riscalda i nostri giorni ammaccati.
Così stamani, di buona lena, ho acceso il destino, inzuppando i biscotti nel mare magnum dei sogni a occhi aperti, quelli che il vento solleva e i capelli inseguono, rinunciando all'acconciatura perfetta.
Una telefonata aspettata e cresce dentro la responsabilità di essere viva, di sentire finalmente la testa e il cuore allineati alla pancia, la prima culla, quella che dà ai desideri prospettiva progettuale. Da qui si volta pagina per continuare il racconto con uno stile personale e unico, impeccabile solo se procede a variazione continua, informale e ironico, autoironico soprattutto.
E quindi: levare l'àncora, ma esigere da se stessi l'ancòra, volersi bene come condizione sine qua non per fare del bene, creando così valore in modo naturale - non per compensazione o accumulazione in difetto -, scherzare, saltare, toccare la leggerezza con mano, rimbalzare pur mantenendo la tenuta di riga, come un grafismo armonioso, ritmato, proprio di donne e uomini " liberi [...] di lasciarci andare e poi riprenderci"
nelle relazioni interpersonali...
)
...e nella relazione con noi!
Giovanna Jacqueline C.
Ph. Credits: Silvia Noferii "Hòtel Réverie", DAC - De Simoni Arte Contemporanea, Genova, Italia (2008)
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