Firenze e il suo rapporto con l'arte, tra un'impostazione tradizionalmente intesa e aperture non certo timide a un approccio al bello diverso da quello finora ricercato, che sia rispettoso dell'eredità rinascimentale, ma anche della bellezza quale valore da attualizzare nei nostri contesti di vita personale e sociale, come volano di Fil (Felicità Interna Lorda) e Pil (in una prospettiva di turismo sostenibile e consapevole).
Nella scelta, prima, e la divulgazione, poi, di una tale visione dell'arte (e della sua funzione pragmatica nella società) diventa cruciale l'utilizzo combinato di vecchie e nuove tecnologie, con campagne di comunicazione capaci di disorientare lo sguardo consueto del visitatore-turista-lettore di heritage culturali di indiscussa potenza, risvegliandolo a una più partecipata consapevolezza del suo posto nel mondo e del mondo che si evolve insieme a lui.
Non è un percorso facile. Costa impegno e sacrificio sopra le righe, perché destabilizzare è di per sé semplice, costruire, invece, sulle ceneri di una città che ha l'horror vacui del tempo e dunque si abbevera al passato richiede responsabilità quotidiana e costante, "guerrilla urbana" e competenze professionali di respiro internazionale.
The Eye Has to Travel, come dicevamo ieri, a prescindere (ma questo è vero solo in parte, ndr.) dal viaggio fisico...
Un ringraziamento per l'ispirazione e la preziosa fonte a:
Toc Toc Firenze
http://www.toctocfirenze.it/a-new-face-for-boboli-arte-contemporanea/
Giovanna Jacqueline C.
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