domenica 3 novembre 2013

Tra me e (tra)me

Fili come strade da percorrere con mano interrogante, bramosa, da carezzare lievi ma senza timore. Che tornare indietro si può, a nostro rischio e pericolo, ammesso di sbagliare...
 
 
Se poi si adotta l'errare quale stile a variazione continua, rimanendo funamboli o improvvisandosi sognatori, allora la temibile crisi si trasforma in occasione da ricercare con il sorriso perché "forever is our today" ed è normale sentirsi un po' persi quando si gioca con nuvole dalle forme in divenire.

Gioco con un nome preciso, peraltro, pareidolia (dal greco είδωλον, immagine, con il prefisso παρά, simile), l'illusione subcosciente per cui tendiamo ad attribuire forme familiari a immagini dal profilo casuale.

Accade per i volti umani, capita a volte per emozioni nuove dettate da inizi di cui ignoriamo la possibilità di esistenza finché non vi sbattiamo contro e sentiamo davvero male - o bene? - pur non capendo la fonte del dolore, se il passato già noto oppure l'orizzonte sfumato di un futuro affetto da nostalgia bianco latte.




Nevica sul cuore, l'apparente silenzio è coltre che nutre e lenisce. Sta iniziando la creazione.

Tremula, trema, una trama.


Sunday Morning

 Giovanna Jacqueline C.







 



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