lunedì 24 novembre 2014

L'amore (non) è uno sport per tutti

Ipse dixit.

Se n'è uscito così un caro amico, ieri mattina, svegliandomi a sua insaputa dal ricordo aromatico e ancora fragrante della degustazione di sabato sera. Rum speziati e cioccolata, ma soprattutto la leggerezza della qualità.



Allora ho ripensato all'imbarazzante felicità che ti coglie d'improvviso a vent'anni, quando ti innamori della bellezza fuori da te e della vita, imitando quella coreografia di gesti e riti di libertà che una persona, un pensiero o una stanza incarnano e stanno portando in scena per te. Ti senti al centro del mondo, un continuo rewind senza ripassare dal via, senza programmi se non rincorrerle quelle possibilità che ti schiudono così inaspettate, così sfacciate davanti, come un vento che spalanca le porte della gioventù.

Ed è subito notte, danza e alba, sempreverdi estati di vizi e virtù, tè con le amiche d'inverno, maglioni caldi accoccolata al babbo mentre il Milan cresce e tu invece vorresti restare bambina.

La squadra del cuore ha avuto una sorte meno lineare di quella della tifosa con i piedi nudi e gli occhi truccati a metà, che non si stanca delle domeniche lente, di colazioni fatte in pigiama, pomeriggi pigri tra una torta di mele, l'amica, la schiacciata calda e il profumo dolce delle giornate programmate per essere semplicemente così, senza un perché...

A un mese esatto dalla Vigilia di Natale questo post è per Te che finalmente hai smesso di sognare e sei uscito nel mondo. 
Per Te che adesso inventi un passo esatto ogni giorno, senza timore, fiducioso e consapevolmente pronto a cadere, aperto alla magia di un viaggio che non è uno sport e se lo fosse - ammesso e non concesso che lo sia! - richiederebbe costante allenamento.



Sono fortunata perché sono amata, coccolata e anche un po' viziata e so per questo sia ricevere sia dare amore, giocando quasi sempre in attacco, raramente sulle linee difensive, rischiando, a volte, di farla anche sorridere (la persona del cuore del momento: la mamma, l'amico, il compagno di viaggio, nda.).

Le persone che mi amano, mi coccolano e mi viziano, perfette ai miei occhi ma in fondo - fortunatamente - imperfette, sono le stesse che negli anni mi hanno insegnato a cadere, a sbagliare, a perdonare i miei e i loro errori. E lo hanno fatto con l'esempio, di-mostrando come ogni giorno non vi sia conquista senza perdita né margine di miglioramento senza accettazione dei propri limiti passati e presenti, gli unici da superare per spostare il confine della frontiera tra noi e quella felicità che ognuno ricerca nelle forme e nei modi più disparati



Il futuro è la terra promessa nella misura in cui promettiamo a noi stessi che faremo da subito il possibile per arrivare puntuali all'appuntamento. 

Ciò che conta è restare in cammino. 


L'amore è uno sport per tutti.

Giovanna Jacqueline C.

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