Quando la Vita sonnecchia ancora e gli occhi sono meno inclini a protestare...
Quando si può posare furtivamente lo sguardo sopra un diario e avere subito, istintiva la tentazione di aprirlo...
Così è accaduto con Giovanni Maranghi e il suo ritorno a Palazzo Medici Riccardi, dopo quasi trent'anni di consensi raccolti in Italia e all'estero.
Quella che è stato inaugurata oggi per l'ora del tè a Firenze, nel Palazzo della Provincia, non è tuttavia una mostra altisonante e celebrativa. Il visitatore si troverà invece coinvolto con estrema delicatezza e insieme fisicità in un racconto intimo, senza filtri e inibizioni, di una personalità complessa e raffinata, che il pubblico potrà leggere ripercorrendo – anche fisicamente – la striscia lunga oltre ottanta metri, che l'artista ha disegnato per l’occasione, in cui confluiscono le suggestioni e le ricerche dell'uomo al di là e al di qua del pittore.
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Giovanna Jacqueline C.
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