mercoledì 7 gennaio 2015

Giorni felpati

Sono stati giorni felpati, full immersion di pasta sfoglia, di musica classica e spezie, la mia casa un porto di mare circondato dal verde, ma nel cuore il timone è rimasto ben fermo, stabile, ostinato, fedele alla rotta. 

Pain perdu



Stiamo viaggiando, lasciando dietro ogni tratto una scia, una storia che 
sarà dolce ricordare da sobri, nella sala illuminata dal fuoco, su poltroncine di pelle marron glacé, una di fianco all'altra davanti al camino in pietra serena.

Serendipity...


...ma ora no, c'è tutto il secondo tempo da scrivere, la casa da ristrutturare, ebbri di progetti e domande e destino, alla ricerca di un altro anno che chiede coraggio e attenzioni, che si disfa sotto il nostro passo azzardato, beffardo delle certezze comuni, un anno che indietreggia mentre si profila un cammino.


Ed è tempo di candele e guance rosse, l'atto primo di un'antica cantilena, come una ninna nanna tremula, ascoltata sotto la pergola di foglie di fico nelle roventi estati maremmane, quando ogni anima naturale e umana dormiva tranne tu.

- Che male c'è - 
mi esortavi...

Che male c'è, oggi rispondo


Giovanna Jacqueline C.

2 commenti:

  1. Che meraviglia le notti toscane, in questo caso in maremma, sembra di essere li con te, sotto la pergola di foglie di fico.. Bacioni

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    1. Silvia, cara amica dei ricordi tutti da inventare... Se esiste una nostalgia dei giorni futuri, ecco, in queste immagini vedo te e vedo me: due giovani donne e i loro racconti fatti di notti toscane, di mani operose, di sogni che intrecciano esperienze e desideri, che non la smettono più di parlare. Ti aspetto!

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