Freddo e non sentirlo. Tutta colpa della felicità...
È in giornate come queste, sotto una pioggia incessante e uggiosa, senza ombrello ma avvolta nel mio adorato impermeabile stampato a pied-de-poule, con la testa inanellata di impegni, le punte dei piedi gelate, a un soffio dal mese più sovversivo dell'anno, che mi sento razionalmente fortunata. Perché motivi sono più di uno e meno di cinque: la mia famiglia, gli amici veri, un lavoro che chiede tanto e ripaga, la versione migliore della me arrivata fin qui.
Fuori imperversa un tempo da lupi, eppure da ieri si susseguono - inaspettati - momenti di felicità estemporanea, di quella che proteggi in una provetta di vetro, sotto chiave, che poi sceglie lei quando arrivare, con tempi e modalità per cui sarebbe impensabile essere pronti. Si stappa e accade, come una bottiglia, come il primo rintocco del nuovo anno, l'istante esatto in cui la cioccolata diviene fondente, l'acqua bolle e le parole abdicano a un bacio.
Un messaggio ha fatto l'happy hour ed ecco l'occasione per ordinare lo spritz con cannella, poi subito a questo associare un ricordo fragrante e profumato di buono, fatto di minuti rubati al tempo e di cure che si fanno - dal tempo - perdonare.
Puntuale, anche oggi, alla Vita, un pizzico in ritardo sulla tabella di marcia.
Giovanna Jacqueline C.
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