Viaggiare con la testa e con tutto il nostro sentire, con il corpo e con il cuore, coniugando la ricerca allo studio e lo studio all'esperienza, per allenarci alla pazienza di un percorso compiuto tante volte prima, ma non sempre uguale.
Viaggiare con la certezza che la differenza la fanno in primis i nostri desideri, quel che (ci) permetteremo di sognare, quanto oseremo lasciare a casa e quanto invece riporteremo con noi nel tragitto di ritorno.
Perché se è vero che il biglietto è di sola andata, un viaggio non è mai all'infinito, per il gusto di essere finalmente altrove, in un susseguirsi di tappe senza una meta, un tempo e un destino.
Perché il viaggio è il compimento di un rito antico, un passaggio fisico che si imprime e trasforma in un paesaggio interiore.
Alle soglie dello stupore...
Grasse, Francia |
Giovanna Jacqueline C.
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